La preparazione di un fremo meeting è complessa. Vogliamo
illustrarvi i vari aspetti per farvi comprendere il nostro modo di giocare operando
sul plastico così che possa esservi utile per divertirvi sul vostro plastico
casalingo. I punti che andremo ad affrontare sono:
1. Progettazione
a. Configurazione
del layout
b. Definizione
della linea, delle stazioni, degli insediamenti produttivi
c. Definizione
dei fabbisogni di traffico passeggeri e di movimentazione merci
1.
2. Modalità
di controllo della movimentazione
a. Carte
carro
b. Carte
di carico
c. Carte
treno
3. Orario
a. Produzione
dell’orario
b. Tempo
accelerato
c. Sessione
di esercizio
1a. Configurazione del layout
La
filosofia di Fremo prevede l’utilizzo di una struttura “punto a punto” che
indubbiamente permette un esercizio realistico. Nel corso degli anni i membri
di Fremo N Italia hanno concordato la realizzazione di moduli di linea, di
stazioni, di insediamenti industriali in modo da avere un insieme bilanciato. I
vari moduli, di proprietà dei realizzatori, vengono messi a disposizione del
gruppo. Scelti i locali dove si svolgerà l’incontro vengono proposte diverse
ipotesi di linea compatibili con lo spazio disponibile. Questo (Fig.1) è uno
dei layout utilizzati. Si tratta di una configurazione “punto a punto”: in
questo caso due coulisse fungono da stazioni fantasma identificate come due
stazioni del tracciato e punto di connessione della nostra linea con la rete
nazionale.
Il
punto a punto non equivale a nessuna “forma” del plastico ma vuol dire
semplicemente che i treni provengono da una località e vanno verso una
destinazione. Anche un ovale può rappresentare un punto a punto se è presente
una stazione fantasma (Fig. 2) a rappresentare il “mondo esterno”. Questo mondo
esterno è il presupposto per un realistico traffico passeggeri e merci.
1b. Definizione della linea
Qualunque
sia la porzione di realtà ferroviaria che abbiamo scelto occorre definire come
si sviluppa la nostra linea: dobbiamo stabilire quale/quali stazioni (anche se
non fisicamente presenti sul nostro layout) sono disposte sulla nostra linea e
in quali avviene la connessione con ulteriori linee (mondo esterno).
La nostra ferrovia è ispirata
alle linee secondarie della pianura padana negli anni ’80 (Fig. 3). In ogni
incontro la successione delle stazioni e degli insediamenti produttivi cambia
leggermente a seconda dei membri fremo presenti, dello spazio disponibile, del
tempo che verrà dedicato alle sessioni.
Gli obiettivi che ci si propone
nel definire lo sviluppo della linea sono: avere un adeguato e bilanciato
traffico merci ed un realistico traffico passeggeri. Il traffico merci è per
noi quello più divertente per le manovre che comporta (Fig. 4), il traffico
passeggeri fa un po’ il guastafeste impegnando la linea, occupando i binari in
stazione, ecc.
1c. Il bilanciamento del traffico
Ogni
stazione del nostro layout genera un traffico passeggeri e merci (magazzino
merci, piani di carico, ecc.) ed ogni insediamento produttivo abbisogna di
“materie prime” per produrre merci. Occorre stabilire questo fabbisogno di
(passeggeri e) merci in termini di carri (quanti carri carichi e di cosa,
altrettanti vuoti in arrivo o di rimando) in un determinato periodo (per es.
settimana e quindi giorno per giorno).
Perché non si debba improvvisare tutte
le volte, ogni stazione ed ogni insediamento produttivo dispone di un piano
binari (Fig. 5) sul quale è espressa la capacità di carico settimanale,
suddivisa per ogni giorno, dei binari a diversa destinazione.
In questo modo, è
possibile, quasi contemporaneamente alla definizione dello sviluppo della
linea, determinare l’entità del traffico merci e apportare correzioni in modo
da bilanciarlo (o da sbilanciarlo se si vogliono rendere più complesse le
operazioni). Per vedere complessivamente il traffico merci utilizziamo una
tabella su un foglio di calcolo (Fig. 6) in cui sono ordinate secondo lo
sviluppo della linea, le stazioni e gli insediamenti produttivi. Contemporaneamente
viene stabilito il traffico passeggeri per soddisfare i fabbisogni del territorio:
anche per le stazioni abbiamo stabilito delle caratteristiche generali di
traffico legate agli ambiti serviti.
2a. La carta carro
Ogni carro utilizzato dispone
necessariamente di una carta che ne descrive le caratteristiche salienti; utilizziamo anche le carte loco che descrivono le caratteristiche
delle loco (tra cui l’indirizzo DCC) come base per la carta treno (documentazione
di marcia) che, per un treno merci, è in realtà composta dalla carta loco che
contiene le carte carro che contengono gli ordini di carico (carte di carico). Per
i treni passeggeri invece la carta treno è composta dalla carta loco più una
carta che riassume le fermate del treno stesso secondo la successione in linea.
Le carte carro (con i rispettivi
ordini di carico) dei carri in marcia sono quindi allegate alla carta loco (Fig. 7);
quelle dei carri che stazionano sono conservate nelle caselle collocate sui
rispettivi moduli (Fig. 8). Quando un carro giunge alla propria destinazione
(indicata nell’ordine di carico) la sua carta viene lasciata nella casella
arrivi; quando parte dalla propria origine (come indicato nell’ordine di
carico) viene prelevata dalla casella partenza e aggiunta alle altre in carico
al treno.
2b. L’ordine di carico
E’ l’elemento chiave del “gioco”,
quello che permette che ogni carro parta dalla sua origine e giunga
correttamente alla sua destinazione. Utilizziamo carte di carico a due
turni prodotte con un foglio di calcolo elettronico.
Dal punto di vista concettuale la
carta di carico può essere ad un turno, a due turni, a quattro turni: quelle ad
un turno consentono un solo viaggio del carro; quando girando la carta
(sottosopra o recto/verso) si ottiene un’altra origine (che è la destinazione
del 1° turno) e destinazione ( che può essere semplicemente l’origine del 1°
turno oppure una nuova destinazione) la carta si dice a due turni. A quattro
turni vuol dire che è possibile gestire quattro “viaggi” del carro.
Conserviamo le carte di carico in
un raccoglitore a fogli trasparenti mobili, uno per ogni stazione/insediamento
produttivo, ordinate per giorni della settimana. Deciso il giorno della
settimana in cui si svolge la sessione è presto fatta la distribuzione delle
carte di carico.
2c. Documentazione treno
Costituisce il complesso di documentazione
che viene fornita al macchinista.
Ogni loco è necessariamente
dotata di
carta loco (con
l’informazione fondamentale dell’indirizzo DCC, ovvero quale numero selezionare
sul controller portatile, un fred, utilizzato per la guida). Questa carta dispone
di una tasca in cui alloggiare le carte carro con le carte di carico quando si
tratta di un merci, cui si aggiunge un orario tabellare dove, per ogni treno, sono indicati gli orari di arrivo /partenza per ogni stazione ed eventuali azioni/manovre, che si tratti di un treno passeggeri o di un merci, a realizzare di fatto una
carta treno (Fig. 9), di grande ausilio al lavoro di ogni macchinista.
3a. Produzione dell’orario
Una volta approvato il layout è
necessario formulare un orario (fig.10) il cui scopo è quello di un equilibrato
(ma a volte si desidera rendere complicati alcuni “momenti”) viaggio delle
merci e dei passeggeri.
Nota la produzione di merci e le
loro provenienze e destinazioni (vedi 1c) si ricava il numero necessario di
treni. Abbiamo innanzitutto stabilito un massimo di assi/carri in composizione.
Preferibilmente i treni sono realizzati a servizio di uno (se comporta un
traffico consistente) o più insediamenti produttivi, con un limitato numero di
raccoglitori.
I treni passeggeri devono rispondere
allo scopo di soddisfare i bisogni di mobilità dei nostri passeggeri in N;
inoltre la loro distribuzione nell’arco della sessione operativa può assolvere
alla funzione di disturbare le manovre dei merci ed aggiungere un po’ di “pepe”
al lavoro dei macchinisti.
Stabilite
le necessità occorre stabilire l’orario di partenza e quello di arrivo nonché le
fermate intermedie. Per ogni treno nell’orario tabellare è indicata la
percorrenza con orari di arrivo e partenza dalle stazioni e note sulle attività
svolte (per es. incrocia treno n° xy). Viene prodotto un orario grafico nel
quale il tempo va da sinistra a destra e le stazioni/industrie sono ordinate in
senso verticale, i treni sono identificati da linee spezzate ad andamento verticale: la
pendenza esprime la velocità (più ripida la pendenza più veloce il treno) e i
tratti orizzontali le soste nelle stazioni o negli insediamenti produttivi.
3b. Tempo accelerato
Nel
modellismo i treni potrebbero muoversi in tempo reale ma le distanze sono in
scala; è quindi naturale utilizzare anche una riduzione del tempo: possiamo scegliere
tra diverse opzioni nelle quali 1 ora modellistica è pari a 12, 6 o a 4 ore reali.
In
genere utilizziamo un rapporto di 1:4 ed impieghiamo almeno due orologi
all’uopo modificati: almeno uno nella sala del plastico ed un altro a
disposizione del Dirigente Unico (Fig. 11). Il tempo scorre anche durante le manovre
negli scali, manovre i cui tempi purtroppo non sono comprimibili. Occorre quindi,
nel definire l’orario, considerare questi tempi per non provocare ritardi
importanti nella marcia dei treni. E’ possibile adottare un “orario
sequenziale” molto utile se ad operare sul plastico è un solo operatore (come
sul plastico di casa): non si concede ad un treno di muovere se il precedente
non è giunto ad un certo punto del tragitto, le manovre verranno fatte nel
tempo più breve possibile, impegnando la piena linea, quando necessario, senza
interferire con il movimento dei treni che avviene nel frattempo.
3b. Sessione d’esercizio
I macchinisti
conducono i treni, aiutati dai capitreno se alla sessione partecipa un numero
di persone adeguato: i due si dividono i compiti di comunicazione e gestione
delle stazioni durante gli incroci; i dirigenti locali (DL) sono responsabili
della gestione della propria stazione della quale, in collaborazione con il
Dirigente Unico, decidono i movimenti dei treni (ingresso, uscita, incroci,
ecc.). Il Dirigente Unico (DU), che quando possibile collochiamo in una stanza
separata (Fig. 12) simulando la realtà, ha il compito, gravoso, del controllo
del traffico sull’intera linea concedendo i nulla osta al movimento dei treni,
modificando anche, se necessario, l’orario. Abbiamo adottato un regolamento del
traffico cui fare riferimento durante la sessione d’esercizio. Le
comunicazioni, che nella realtà su una linea come la nostra avvenivano per
mezzo telefono, vengono tenute via radio (ogni macchinista, il DL ed il DU)
secondo regole codificate.
Se
tutto fila liscio alla fine della sessione i treni hanno completato il loro
percorso e tutti i carri sono giunti a destinazione, noi siamo stanchi ma
felici di esserci divertiti.