Monday, December 29, 2008

Realizzazione della “CALCHERA” nel Modulo Fornaci


Documentazione
Trovandomi a realizzare un nuovo modulo FREMO ho pensato di caratterizzarlo con la riproduzione di un manufatto realmente esistente. Nel mio quartiere esistono tre fornaci per calce, in rovina, riutilizzate per altre attività produttive: ho sempre pensato che un giorno o l’altro le avrei riprodotte sul mio plastico!
Il primo passo è consistito nella documentazione: tante foto scattate nelle belle giornate di sole, da cui ricavare le misure ed i particolari per la riproduzione, documenti sul funzionamento delle fornaci per calce diffuse in tutto il nord Italia.
Questa fase è fondamentale e permette di cogliere gli elementi caratterizzanti di ciò che si vuole riprodurre sapendo che la riproposizione in scala difficilmente potrà essere una perfetta trasposizione di tutti i particolari.

Scelte costruttive
Il secondo passo è la scelta della tecnica costruttiva e, non dissociabile da questa, la scelta dei materiali.
Dal materiale fotografico e dalla documentazione emerge che la fornace è realizzata con pietre e mattoni intervallati, fasciate all’esterno da cerchi di ferro. La mia scelta, dopo alcuni tentativi con materiali diversi, cade sul DAS per la fornace e sulla balsa per l’edificio. Per realizzare il tronco di cono decido di fornirmi di una “dima” ottenuta limando un pezzo di legno (listello di pino) secondo le misure ricavate dall’ originale.
Per l’edificio punto invece su balsa di 3 mm di spessore che rivestirò poi di mattoni stampati con l’ausilio del computer.

Realizzazione della fornace
Da un listello di pino tagliato della misura adatta procedo con una lima a grana grossa alla riduzione alla forma voluta

La fornace definitiva avrà un raggio del tronco di cono maggiore determinato dallo spessore del DAS ed un’altezza uguale. Per poter recuperare la dima (per altre riproduzioni!) estraendola dal rivestimento di DAS occorre impedire che il DAS faccia presa sul legno rivestendo la dima con alluminio da cucina


E’ fondamentale non rivestire assolutamente le facce superiore ed inferiore della dima pena l’impossibilità di recuperarla. Con tecnica usuale si realizza uno strato di DAS sulla dima modellandolo adeguatamente. Una volta asciutto (48-72 ore) è possibile estrarre la dima dalla fornace

L’irregolarità dei diametri, lungi dal disturbare, aggiunge realismo alla struttura e le irregolarità della superficie potranno essere carteggiate fino ad ottenere il risultato desiderato






La riproduzione delle pietre è ottenuta con pennellate di tempera (bianca, marrone) a pennello quasi asciutto: la densità del colore permette di simulare la tridimensionalità delle pietre. Il fumaiolo è ottenuto da cartoncino di recupero arrotolato a cilindro, rivestito con texture di mattoni elaborata al computer; la porta ad arco alla base del fumaiolo è ottenuta con la stessa procedura. Le giunture visibili saranno poi mascherate in fase di sporcatura.


A questo punto è possibile realizzare i cerchi di ferro che contengono la struttura di pietre e che sono uno degli elementi caratterizzanti la fornace. Sono ottenuti da filo di cotone marrone scuro per cucire (se non ne avete dello spessore adatto potete raddoppiare, come ho fatto io, o triplicare lo stesso filo) tagliato a misura e incollato con vinilica bianca. Anche qui le piccole irregolarità nella posa aggiungono realismo.



Altri elementi caratterizzanti sono la scala a chiocciola esterna, in rovina, e l’abitacolo per il caricamento del calcare



Dopo molti tentativi e ripensamenti ho deciso di non riprodurre la scala non potendo (o non essendo in grado) di realizzarla sufficientemente fine. L’abitacolo verrà collocato solo prima della sporcatura.

Realizzazione dell’edificio


La fornace costituisce la parte di maggior peso di tutta la realizzazione: pertanto ho scelto di supportarla con una struttura costituita da due pareti di balsa da 5 mm disposte a croce e che sostengono un pavimento di cartoncino a misura per la base della fornace ed intorno a questa realizzare, con cartoncino e balsa, il resto dell’edificio




Le pareti in mattoni e le tegole del tetto (realizzato in cartoncino) sono rese con texture realizzate al computer e stampata su carta fotografica. Con una incisione a croce ho praticato un’apertura nel tetto per accogliere la fornace.



Le pareti a vista del piano superiore sono nella realtà costituite da assi di legno invecchiate dal tempo: ho elaborato al computer le foto di queste assi per ottenere colore e sfumature e ho stampato una serie di strisce che ho poi tagliato a simulare le singole assi




Come nella realtà ho impiantato nella vecchia fornace una ditta di legnami. Ho chiamato la ditta con il nome del caro Alex, animatore inesauribile di FREMO e dell’ASN




Completamento

E’ venuto il momento di collocare l’abitacolo realizzato nel frattempo a partire da cartoncino e una graffetta per fogli piegata a misura e colorata con Humbrol “gun metal”

le poche assi rimaste del tettuccio sono di carta colorata a tempera. Per facilitarne il posizionamento dell'abitacolo ho incollato uno zoccoletto di cartoncino 2 mm sotto il bordo superiore del cono (fig 6) in linea con la porta d’accesso. L’abitacolo nasconde in gran parte la giunzione di carta della porta.
Con tempera marrone ho tinteggiato le pareti non a mattoni e con pennello secco sporco di acrilico “brown” ho provveduto a sporcare il tutto soprattutto là dove erano visibile le giunture di carta; con colla vinilica ho fatto crescere un po’ di vegetazione facendo riferimento alle foto dell’originale. Con balsa di 2 mm di spessore ho ottenuto le assi che ho poi stipato nei locali dell’edificio: non le ho colorate contando sul colore naturale che mi è sembrato adeguato. A questo punto la “calchera” è pronta ad iniziare la sua attività sul modulo




4 comments:

Paolo said...

Mi appare un lavoro egregio. Peccaro che le foto non siano linkabili (lo è solo la prima, quella della calchera vera) e quindi non ci sia modo di apprezzare più da vicino le varie fasi del lavoro e il modello finito.
comunque complimenti.
ciao
Paolo

Denny said...

Purtroppo, quello delle immagini, credo sia un problema del browser Internet Explorer usato per caricare le foto...

antonio said...

Mi dispiace per le immagini non linkabili. L'interesse per il lavoro non sta nella imperfezione dei particolari (la non linkabilità è un bene!), ma nella semplicità dei materiali utilizzati necessariamente supportati da scelte progettuali e costruttive. Il tutto per realizzare un edificio diverso dai soliti fabbricati civili / ferroviari o industriali. Sostanzialmente un invito a sperimentare e osare!
Antonio

Mario said...

Molto bello, sono curioso di vedere il modulo dal vivo!

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